Alcune notizie della sezione Trending di Facebook sono state censurate mentre altre sarebbero state inserite artificialmente
Da circa due anni Facebook ha reso disponibile in alcuni Paesi, tra cui gli Stati Uniti, una funzione chiamata Trending. La sezione consente di visualizzare gli argomenti di tendenza in un dato momento, in modo simile a quello che avviene su Twitter. La scelta delle news è governata da parte di un algoritmo ma nelle fasi iniziali del progetto è stato necessario un apporto umano. Gizmondo ha intervistato alcuni ex dipendenti di Facebook che hanno lavorato a Trending e ha scoperto che non solo alcune notizie sono state consapevolmente censurate ma addirittura che il social network ha pilotato la selezione per favorire la discussione su particolari temi.
Stando alle parole degli ex dipendenti, Facebook ha periodicamente oscurato notizie riguardanti la parte conservatrice americana. Le ultime informazioni su personaggi come Mitt Romney o articoli di testate legate al Partito Repubblicano come il Whashington Examiner o Newsmax venivano censurate. Il social network avrebbe inoltre dato visibilità ad alcuni argomenti anche se non erano tra i più discussi. ”A seconda di chi era di turno, gli argomenti potevano essere censurati o infilati di tendenza”, ha dichiarato uno degli intervistati. “Le persone non parlavano più della Siria – ha continuato – ma non era positivo che un simile argomento fosse ignorato sulla nostra piattaforma”. I dipendenti hanno comunque sottolineato che la censura non arrivava direttamente dal top management di Facebook e che questa pratica è stata via via abbandonata una volta che l’algoritmo è diventato più efficiente.
“Prendiamo queste dichiarazioni molto seriamente – si legge in una nota da Menlo Park – Facebook è una piattaforma fatta di persone che hanno posizioni politiche di ogni tipo. La sezione Trending mostra gli argomenti più popolari e gli hashtag di cui si parla di più sulla piattaforma. Ci sono linee guida rigorose che la squadra di curatori deve seguire per garantire neutralità e coerenza delle scelte. Queste regole non permettono di sopprimere le diverse posizioni politiche. E neanche di dare maggiore rilevanza a un certo punto di vista rispetto a un altro o a una testata rispetto a un’altra. Nessun giornale è escluso dalla sezione”.