L’Ue sta per aprire un’indagine formale nei confronti di Google per abuso di posizione dominante attraverso Android
Per Google si preparano momenti molto difficili nel Vecchio Continente. L’Unione Europea sta per annunciare l’avvio di una procedura formale d’inchiesta per abuso di posizione dominante nei confronti di Android. L’anno scorso l’Antitrust Ue aveva accusato Big G di aver imposto ai produttori di smartphone che utilizzano il suo OS la pre-installazione obbligatoria dei propri servizi, limitando così la concorrenza con aziende terze. Dopo un’attenta analisi da parte degli organi comunitari pare proprio che Google verrà effettivamente incriminata. In caso di condanna, l’azienda di Mountain View rischia una multa pari al 10% del fatturato, ovvero circa 7,45 miliardi di euro. Nel 2013 Microsoft aveva dovuto sborsare “solo” 561 milioni di euro per aver imposto l’utilizzo di Explorer.
“Ci sono alcuni luoghi e interessi in Europa la cui prima inclinazione è difendere il passato dal futuro”, ha dichiarato lunedì scorso in una intervista al Financial Times il presidente Business & Operation di Google, Matt Brittin. La risposta dell’Ue è arrivata attraverso il commissario alla Concorrenza, Margrethe Vestager, durante l’evento “Consumatori e concorrenza” ad Amsterdam. “Stiamo guardando con attenzione ai contratti di Google con i produttori di telefoni e gli operatori che usano il sistema operativo Android. – ha detto il commissario – Una delle difese più semplici contro l’innovazione è acquisire rivali che creano prodotti innovativi”.
“Tutti possono usare Android, con o senza le applicazioni di Google. – ha dichiarato il portavoce di Mountain View, Mark Jansen – I produttori di hardware e gli operatori possono decidere come usare Android e i consumatori hanno l’ultima parola su quali applicazioni vogliono usare sui loro dispositivi”.
L’indagine su Android, che deve vedersela anche con l’accusa di plagio avanzata da Oracle, si inserisce in un’indagine più ampia che riguarda i colossi dell’hitech. Google è sotto inchiesta per abuso di posizione dominante anche nel settore delle ricerche online mentre Amazon è accusata di gestire in modo illecito il mercato degli e-book.