L’Fbi ha chiesto all’azienda israeliana Cellebrite di sbloccare l’iPhone 5C di Syed Rizwan Farook
Mentre Apple presentava iPhone SE e iPad Pro da 9.7″ l’Fbi annunciava di aver trovato il modo di accedere ai dati dello smartphone dell’attentatore di San Bernardino senza l’aiuto della Mela. Oggi si scopre che sarà Cellebrite, azienda israeliana nel campo dell’estrazione di informazioni per le forze dell’ordine, a effettuare questa operazione per il bureau. L’annuncio da parte della polizia federale USA conferma che le agenzie governative sono perfettamente in grado di sbloccare un iPhone come aveva sostenuto la talpa del Datagate Edward Snowden. La richiesta rivolta ad Apple e il caso mediatico che essa ha scatenato servivano solamente a creare un precedente legale a cui appigliarsi in futuro.
Cellebrite è la stessa azienda a cui si è rivolto il Tribunale di Milano per sbloccare l’iPhone 5 di Alexander Boettcher, l’uomo che ha sfigurato con l’acido diverse persone insieme alla compagna Martina Levato. La startup ha inoltre collaborato diverse volte con l’Fbi e possiede tutto il know how necessario a violare la crittografia di Apple. Esistono vari metodi che Cellebrite potrebbe utilizzare per accedere ai dati dell’iPhone 5C dell’attentatore. Clonando la memoria NAND del dispositivo è possibile ottenere la chiave numerica dello smartphone con cui violare il codice di accesso evitandone il blocco totale. L’azienda israeliana è inoltre fornitrice di un sistema chiamato UFED (Universal Forensic Extraction Device) utilizzato dalle forze di sicurezza di oltre 60 Paesi.