Negli USA i ricavi derivanti dalle piattaforme di streaming musicale hanno superato quelli dei download digitali
Secondo i dati diffusi dalla Recording Industry Association of America (Riaa), l’associazione che raccoglie i principali produttori discografici statunitensi, i guadagni derivanti dallo streaming musicale negli USA hanno superato quelli prodotti dal download di brani. I ricavi di piattaforme come Spotify o Pandora sono cresciuti del 29% (2,41 miliardi di dollari) e ora pesano sul totale del settore nazionale per il 34,3%. Nel 2015 si è inoltre registrato un calo dei ricavi per quanto riguarda download digitali (-10%) e di vendite di CD e DVD musicali (-17%). E’ invece aumentata del 23% la distribuzione di vinili.
“L’industria musicale è oggi un business digitale che trae il 70% dei suoi proventi da una vasta schiera di piattaforme e formati. – ha detto Cary Sherman, presidente della Riaa, in una intervista al Financial Times – La quota dei ricavi da questi format digitali sorpassa quella di ogni altro comparto dell’industria dell’intrattenimento”.
In totale il numero di abbonati a servizi di streaming musicale è aumentato del 40% nell’anno passato e ha generato ricavi per oltre 1 miliardo di dollari. Spotify ha raggiunto da poco i 30 milioni di utenti paganti mentre Apple Music ne conta oltre 11 milioni. L’aumento dei guadagni non è però stato accompagnato da un adeguamento delle entrate per gli artisti. “Sono necessarie riforme per livellare il sistema e assicurare che l’intera comunità musicale possa trarre pieni e giusti proventi dal proprio lavoro”, ha detto Sherman.