L’intelligenza artificiale AlphaGo di DeepMind ha battuto un campione di Go, il gioco che è più articolato degli scacchi
La sfida uomo-macchina si è spostata dagli scacchi al Go, un gioco di strategia apparso in Cina circa 2.500 anni fa e conosciuto anche come wéiqí. Fino ad oggi l’uomo ha sempre prevalso ma ora si è dovuto arrendere all’intelligenza artificiale sviluppata da DeepMind, società britannica acquisita da Google nel 2014. Il sistema AlphaGo è riuscito a sconfiggere Lee Se-dol, campione di Go e secondo nelle classifiche mondiali. AlphaGo aveva già battuto il campione europeo Fan Hui ma il suo nuovo avversario era di ben 7 categorie superiore (9 dan). Il giocatore sud coreano ha ammesso la sconfitta dopo 3 ore e mezza di gioco pur avendo ancora a disposizione 28 minuti per ribaltare la situazione. La sfida fra Se-Dol e l’intelligenza artificiale di DeepMind si articola comunque su 5 partite e quindi l’uomo ha tutto il tempo per prendersi la rivincita e mettere le mani sul montepremi di 1 milione di dollari.
Il Go è un gioco di strategia in cui gli sfidanti collocano delle pedine bianche e nere su una scacchiera (detta goban) formata da 19 linee orizzontali e verticali. Lo scopo del gioco è quello di coprire più spazio possibile sulla griglia rispetto all’avversario impedendo all’avversario di catturare le proprie pedine. Rispetto agli scacchi, gioco in cui l’intelligenza artificiale ha dimostrato di poter battere tranquillamente l’uomo, il Go permette di effettuare 1,67 × 10^10 possibili mosse nei primi 2 turni di gioco e risulta quindi molto più complicato e strategico. Recentemente l’AI è anche riuscita a battere l’uomo a poker, un gioco in cui oltre alla probabilità bisogna anche tenere conto che l’avversario stia mentendo.
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