I CEO di Apple, Google e altre aziende della Silicon Valley hanno incontrato i dirigenti Repubblicani per discutere di Donald Trump
In questi giorni il candidato alla presidenza degli Stati Uniti per il partito Repubblicano, Donald Trump, ha guadagnato un largo consenso (34,9% secondo l’Huffington Post) e sta superando di molto nei sondaggi i suoi avversari alle primarie Ted Cruz (21,1%) e Marco Rubio (18,4%). La cosa ha messo in allarme le aziende del settore tecnologico, che in più occasioni sono state attaccate dal miliardario. Donald Trump si è ad esempio schierato contro Apple sulla questione dello sblocco dell’iPhone di San Bernardino e ha accusato il patron di Amazon, Jeff Bezos, di approfittare della sua posizione di proprietario del Washington Post per abbassare le tasse imposte al colosso dell’e-commerce. I big della Silicon Valley hanno quindi colto l’occasione del forum annuale dell’American Enterprise Istitute per incontrare in segreto i vertici del partito Repubblicano e parlare dell’ascesa di Trump. All’incontro hanno partecipato l’AD di Apple, Tim Cook, il CEO di Google, Larry Page, il fondatore di Tesla, Elon Musk, e il creatore di Napster, Sean Parker.
Stando a quanto riporta l’Huffington Post, i dirigenti delle maggiori aziende del settore hitech statunitense avrebbero ammesso che Donald Trump abbia un certo ascendente sull’opinione pubblica ma nonostante le sue dichiarazioni non avrebbero propriamente chiesto di bloccare la sua candidatura. Più che altro si sarebbe discusso dei fattori che hanno portato il miliardario a guidare i sondaggi e di questioni legate all’economia, alla sicurezza e al welfare anche se la segretezza dell’incontro lascia aperte molte possibilità.