Un giudice di New York ha confermato che l’Fbi non può imporre ad Apple lo sblocco di un iPhone in base all’All Writs Act
Un giudice di New York ha dato ragione ad Apple: le autorità governative non possono costringere la Mela a sbloccare lo smartphone di un sospettato per le loro indagini. Questa particolare sentenza non riguarda però il tanto discusso caso del terrorista di San Bernardino ma un presunto trafficante di droga. Secondo il giudice James Orenstein, l’Fbi e la DEA (Drug Enforcement Administration), ovvero l’ufficio antidroga statunitense, non hanno diritto di chiedere ad Apple lo sblocco di un dispositivo. “Quel che il governo vuole non si può ottenere perché il Congresso ha preso in esame una legge a questo scopo ma non l’ha approvata”, si legge nella sentenza. In sostanza, il giudice ha confermato che il governo non può imporre questo tipo di operazione in base all’All Writs Act, una legge che come ha sottolineato Microsoft è troppo datata per essere valida ai nostri giorni.
Sebbene la sentenza di New York non riguardi il caso di San Bernardino, potrebbe provocare strascichi anche nella diatriba che vede protagonisti l’Fbi e Apple, che intanto ha perso in tribunale nella causa con Samsung per alcuni brevetti contestati. Invalidando l’utilizzo dell’All Writs Act, il bureau non avrebbe più alcuna leva legale per costringere la Mela a sbloccare l’iPhone 5C del terrorista. Nel frattempo l’azienda di Cupertino ha confermato che non realizzerà un’apposita versione di iOS per accedere ai dati del dispositivo e la questione ora con ogni probabilità si sposterà nelle aule del Congresso.