Il Garante della privacy francese accusa Facebook di tracciare la navigazione dei non iscritti alla piattaforma a scopo pubblicitario
Grossi guai per Facebook in Francia e ancora una volta si tratta di tutela della privacy. Il presidente della Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés (CNIL), Isabelle Falque-Pierrotin, ha accusato il social network di tracciare il comportamento online anche degli utenti non iscritti alla piattaforma e ha bloccato il trasferimento dei dati dalla Francia agli Stati Uniti. Il Garante della privacy d’Oltralpe afferma che Facebook “monitora le attività degli internauti anche su siti terzi, e anche quando non sono neppure su un proprio account Facebook. Non chiede il consenso per il trattamento di dati che riguardano opinioni politiche, religiose, orientamento sessuale”. Inoltre, la piattaforma di Menlo Park “sfrutta quei dati a fini pubblicitari, senza rispettare in modo adeguato la privacy e senza spiegare in modo chiaro agli utenti come mettere un freno a queste pratiche”. La Falque-Pierrotin ha quindi dato a Facebook tre settimane di tempo per mettersi in regola.
La decisione della CNIL arriva in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia europea che ha dichiarato invalido il Safe Harbor, ovvero il patto stretto tra Europa e USA sul trasferimento dei dati utente fra i due continenti. Le due parti hanno già trovato un nuovo accordo sulla privacy che dovrebbe essere approvato a breve ma alcune aziende come Facebook, che è stato anche accusato di consumare fin troppa batteria degli smartphone, devono ancora rendere conto su come utilizzano le informazioni dei loro iscritti e nel caso specifico anche di coloro che si imbattono nel social network senza possedere un account.