Samsung ha confermato le indiscrezioni sulla realizzazione per conto di Qualcomm della CPU mobile di prossima generazione
Nell’aprile del 2015 le voci su un possibile cambio di partner per la realizzazione dello Snapdragon 820 si facevano sempre più insistenti. Sarebbe stata Samsung, secondo i ben informati, a prendere il posto di Taiwanese Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) nella costruzione della nuova generazione di CPU mobili. Ora arriva la conferma dalla stessa azienda sudcoreana che ha spiegato di aver avviato la produzione di massa dei nuovi chip basati su un processo produttivo a 14 nanometri FinFET, in grado di portare soluzioni di Low-Power Plus, capaci di gestire in maniera migliore il ciclo di vita energetico dei dispositivi.
Tante novità
La stessa FinFET, come tecnica di produzione, è stata utilizzata da Samsung per sviluppare il diretto concorrente dello Snapdragon, quell’Exynos 8 Octa costruito in-house dal gruppo e che si appresta a fronteggiare Qualcomm nella speciale gara tra i chip più performanti e bilanciati del 2016. Secondo Samsung, il nuovo processo a 14 nm permette di migliorare l’accesso alle funzioni dello smartphone e diminuire il consumo di batteria. “E’ del 15% circa il vantaggio, in termini di velocità, sui sistemi attuali e della stessa percentuale (15%) la riduzione di consumo energetico sui device” – ha spiegato l’azienda. Lo Snapdragon 820 è costituito da quattro CPU Kyro, il primo processore quad-core a 64-bit personalizzato da Qualcomm; un cambio di paradigma netto rispetto al core business del 2015, quando il marchio statunitense si è affidato esclusivamente a moduli ARM. Come spiegato da Qualcomm al recente CES di Las Vegas, sarà il Letv Le Max Pro, prodotto in Cina, il primo smartphone a montare la prossima generazione di CPU, ancor prima dei modelli di punta dei mostri sacri del settore.