Chi acquisterà un computer con processori aggiornati dovrà usare l’ultimo OS di Redmond per garantirsi un ecosistema protetto e compatibile a livello software
La conferma è arrivata qualche giorno fa direttamente da Microsoft: i processori di nuova generazione, a partire dalla sesta famiglia di Skylake, godranno di un supporto totale solo con l’utilizzo di Windows 10. Questo vuol dire che chiunque comprerà un nuovo dispositivo, fisso o mobile, con CPU aggiornate, avrà la certezza di utilizzare un ecosistema completo e supportato solo scegliendo Windows 10. Del resto l’ultimo sistema operativo di Redmond è pre-installato su macchine che montano processori con architetture recenti, per un motivo tecnico ben preciso.
Il passato è passato
Non è raro che diversi utenti decidano di installare sul proprio computer OS datati, magari più funzionali sotto alcuni punti di vista, come Windows 7. Microsoft conosce benissimo il trend ed è per questo che ha voluto mettere le mani avanti informando i suoi clienti che il codice di scrittura di 10 è ottimizzato per lavorare alla perfezione con le architetture dei nuovi processori, a differenza dei precedenti. Il motivo è che riscrivere il codice per incontrare le necessità di OS datati sarebbe troppo laborioso e inefficiente, almeno secondo i tecnici di Redmond. L’obiettivo finale di Microsoft e dei partner è quello di portare gli utilizzatori verso un contesto di utilizzo simile, potendo lavorare così su un ecosistema unico e aggiornabile da una base comune. Tuttavia per chiunque desideri un prodotto Skylake che sia compatibile con i vecchi Windows, Microsoft pubblicherà una lista specifica, con prodotti che saranno supportati fino al 2017. Da quella scadenza si dovrà installare almeno Windows 10 per ottenere gli aggiornamenti di sicurezza.