Google avrebbe evaso 227 milioni di euro di tasse in Italia. La Gdf ha oggi notificato un verbale alla Procura di Milano e all’Agenzia delle Entrate
Il Fisco italiano usa il pugno di ferro contro Google. La Guarda di Finanza di Milano ha notificato alla Procura del capoluogo lombardo e alle agenzie delle entrate un verbale in cui si accusa Big G di aver evaso tra il 2009 e il 2013 ben 227 milioni di euro di imposte su un imponibile di 300 milioni di euro. La notifica è arrivata dopo le indagini fiscali da parte delle Fiamme Gialle su un società irlandese legata a Mountain View. Nel specifico, Google è accusata di aver contabilizzato presso la sua sede di Dublino gli introiti pubblicitari ottenuti in Italia. L’evasione riguarderebbe una “base imponibile netta per 100 milioni di euro” e un’altra su “ritenute d’acconto relative a royalties non operate e non versate per 200 milioni di euro”. La notifica arriva dopo l’apertura di un’inchiesta penale per “dichiarazione fraudolenta” da parte del procuratore aggiunto milanese, Francesco Greco. L’Agenzia delle Entrate si prepara quindi a emanare un avviso di accertamento fiscale nei confronti di Big G, che come è successo nel Regno Unito molto probabilmente alla fine raggiungerà un accordo con il Fisco. “Google rispetta le normative fiscali in tutti i Paesi in cui opera. Continuiamo a lavorare con le autorità competenti”, ha dichiarato all’Ansa un portavoce del colosso del web.
La vicenda che coinvolge Google è un ulteriore esempio del giro di vite da parte dell’Italia nei confronti delle grandi aziende statunitensi dopo l’accordo raggiunto con Apple. La società di Cupertino ha infatti pagato poco prima di Natale una multa di 318 milioni di euro per chiudere il contenzioso con il Fisco del Belpaese. Il nuovo approccio è stato adottato anche da altri Paesi come la Gran Bretagna, che ha ottenuto da Google un risarcimento di 172 milioni di euro su un fatturato di 6 miliardi di dollari. Ora anche l’Unione Europea ha deciso di prendere provvedimenti seri nei confronti della tassazione agevolata di cui usufruiscono grandi società come Google, Facebook, Amazon ed Apple. Il Financial Times ha rivelato che il commissario Ue per il Commercio, Pierre Moscovici, sta preparando un piano di intervento per evitare che i colossi extra europei possano dichiarare una sede fiscale fittizia in Paesi con una tassazione minima come l’Irlanda o il Lussemburgo.