Introdotto lo scorso anno, lo strumento per codificare app per iOS e OS X diviene aperto e disponibile a tutti gli sviluppatori
Quello appena compiuto da Apple è un passo importante verso l’apertura del proprio ecosistema a tanti sviluppatori al mondo. Con l’annuncio di qualche ora fa, con cui la Mela comunica che Swift, il suo linguaggio di programmazione, diventa open source, si aprono notevoli possibilità di creazione di contenuti da parte di sviluppatori indipendenti finora estranei al mondo Apple. Quello che cambia è il metodo di approccio: attraverso l’accesso al codice sorgente, chiunque potrà migliorare Swift dal punto di vista della programmazione, così come sarà permesso a tutti di creare app specifiche che interessino solo determinati pubblici e non la totalità degli utenti iOS, Mac OS X, Watch OS e tvOS.
Sbocco enterprise
Da un punto di vista enterprise, Swift assume un significato maggiore se si pensa che aziende partner di Apple, come IBM, potranno modificare il codice di alcune app per creare porzioni specifiche delle stesse: da un lato un accesso consumer, dall’altro mantenere quello business, con la possibilità di far interagire i dati con un server Linux, il cui supporto è un’altra novità della release odierna di Swift.
Lavoro continuo
La pubblicazione del codice sorgente di Swift non vuol dire che Apple non si occuperà più di aggiornamenti o migliorie alla piattaforma. La valenza del progetto è proprio questa: Cupertino ascolterà i suggerimenti degli sviluppatori anche su come migliorare il linguaggio di programmazione, così da implementarlo e donarli capacità aggiuntive. Apple ha pubblicato un sito, Swift.org, dove è possibile avere maggiori informazioni sulle risorse messe a disposizione di sviluppatori indipendenti e aziende.