Il CEO di Redmond all’evento Future Decoded di Roma traccia le linee guida di un’azienda che punta ad innovare in tanti settori
La tappa italiana di Future Decoded è tutta focalizzata su Satya Nadella. Il CEO di Microsoft, per la prima volta in visita ufficiale in Italia, ha parlato per poco più di mezz’ora dei temi principali su cui l’azienda di Redmond è al lavoro; con uno sguardo a quanto fatto nei mesi in cui è alla guida della compagnia.
Il panorama italiano
A fare gli onori di casa è stato Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia che ha descritto il 2015 come anno fondamentale per la ripresa del nostro paese: “L’Italia ha bisogno di una spinta per il futuro, una spinta che deve arrivare da più parti – ha detto – a partire dalla scuola per arrivare alle imprese e gli enti pubblici. Sotto un certo punto di vista deve salire l’appetito per l’innovazione e la tecnologia. Il governo italiano ha intrapreso la sfida e cominciato a fare la sua parte che è poi fondamentale per la buona riuscita della digital transformation. Il nostro è un territorio lungo ed esteso ed è quindi necessario che vi siano attori diversi che collaborino in concerto per giungere tutti all’obiettivo finale: concretizzare le idee in progetti reali, che facciano da volano per l’economia e l’occupazione”.
L’importanza delle startup
“La realtà che ci circonda è fatta di startup molto attive e decise a innovare con le loro idee. Sentiamo però la necessità di incentivare un ecosistema che molto spesso vive di frange e livelli diversi, sovrapposti e distanti dal centro decisionale. Per questo vogliamo creare un sistema di startup che possa beneficiare delle connessioni tra soggetti privati e pubblici per far fiorire ulteriormente il contesto. Abbiamo cominciato con BizSpark, ma siamo convinti che la scintilla sia ancora all’inizio”.
Il Nadella-pensiero
È il momento di Satya Nadella che sale sul palco ereditando il testimone da Purassanta. Cosa vuol dire oggi tecnologia? A differenza del passato tutto. È un prodotto? È un’app? è un insieme di software? Forse una piattaforma? “Tecnologia è un concetto concreto, riguarda gran parte di quello che abbiamo intorno – spiega Nadella – per questo come Microsoft pensiamo che chiunque abbia l’opportunità di migliorare il luogo in cui vive, la propria città, il team di studio o lavoro. Oggi si può realizzare il cambiamento e lasciare una traccia importante per il futuro con uno sforzo minore e strumenti che velocizzano processi e modalità”.
Gli sviluppi del cloud
Un altro aspetto che a Microsoft sta a cuore è l’impatto delle soluzioni software e hardware sulle persone. “Con Windows abbiamo reinventato la produttività personale e professionale, creando un personal computing davvero personale. La volontà è stata quella di rendere il cloud accessibile e fruibile ed è stato possibile solo collaborando e aprendosi ai portatori di competenze, anche esterni. Sarò poco originale ma il mondo ha bisogno di tecnologia”.
La convinzione è che le cose cambiano perché le persone vogliono che qualcosa accada. La collaborazione permette di scoprire nuove cose: “Quello che ci esalta maggiormente è che le nuove capacità del computing ci permettono oggi di valicare sia i confini del fisico che quelli del virtuale – prosegue il CEO – possiamo avere interi hard-disk sul cloud e con gli sviluppi di Kinect e realtà virtuale costruiamo nuove esperienze che rivoluzionano la formazione e il business. Non è più impossibile usare la tecnologia per comprendere problemi globali, anticiparli localmente e risolverli prima che accadano”.
La realtà virtuale
La chiusura è dedicata agli HoloLens. “Il futuro di Microsoft guarda in questa direzione – afferma Nadella – possiamo usare il paradigma VR per rinnovare interi contesti. Anche Cortana ci aiuterà a raggiungere tale obiettivo: un assistente personale che può essere integrato ovunque, dai computer agli smartphone, fino alle console e ad un paio di occhialini. Un consiglio? Se cambiate il modo di vedere il mondo, cambierete il mondo che vedete”.