L’app di messaggistica russa Telegram ha annunciato di aver chiuso diversi canali pubblici riconducibili al terrorismo islamico
Non c’è solo Anonymous a combattere l’Isis nel mondo digitale. Oltre agli ethical hacker, che dopo gli attentati di Parigi hanno ufficialmente dichiarato guerra allo Stato Islamico, anche Telegram ha deciso di fare la sua parte in questa battaglia. La celebre app di messaggistica Made in Russia ha dichiarato di aver chiuso diverse conversazioni collegate al terrorismo.
“Ci ha dato molto fastidio venire a sapere che Telegram venisse utilizzato dall’Isis per diffondere materiale propagandistico. – ha dichiarato un portavoce dell’app – In risposta, questa settimana siamo riusciti a bloccare 78 canali pubblici di Telegram utilizzati dallo Stato islamico, in 12 lingue diverse”. Telegram consente di inviare messaggi a un grande numero di utenti in contemporanea ed è stata proprio questa funzione a permettere ai terroristi di diffondere i propri deliranti proseliti.
La guerra al terrore non si gioca solamente sui campi di battaglia reali ma anche su quelli virtuali. L’Isis ora utilizza app crittografate per evitare di essere intercettati e per le agenzie governative diventa sempre più difficile trovarli. L’aiuto di aziende come Telegram o Twitter, il cui CEO è stato minacciato di morte dopo la chiusura di alcuni account di fondamentalisti islamici, diviene quindi prezioso per fermare la propaganda jihadista.