Airbnb può festeggiare per il risultato del referendum che lo riguardava a San Francisco e non dovrà modificare il suo servizio
Airbnb è una delle più popolari piattaforme per viaggi che mette in contatto persone alla ricerca di un alloggio per brevi periodi con i proprietari di appartamenti disposti ad affittarli. L’app offre il suo servizio in oltre 34mila città e 190 Paesi ma a San Francisco, dove la startup è nata e ha la sua sede centrale, ha dovuto affrontare un problema non da poco.
Su pressione della San Francisco Tenants Union, società che rappresenta gli inquilini della metropoli californiana e si pone l’obiettivo di mantenere bassi prezzi delle case, è stato indetto un referendum per chiedere ai cittadini se erano favorevoli a limitare a 75 notti all’anno gli affitti e dare possibilità ai vicini di denunciare eventuali violazioni da parte dei proprietari dell’immobile o degli ospiti. L’associazione teme infatti che il servizio abbia favorito l’allontanamento degli affittuari da San Francisco. Secondo quanto riporta The Verge, Airbnb ha speso circa 8,3 milioni di dollari in una campagna per promuovere la liceità del suo servizio nella forma attuale. Grazie al 55% delle preferenze per il “no”, la startup potrà continuare a operare come ha fatto fino ad oggi.