Il progetto servirebbe a implementare un sistema intelligente che riesca a portare a destinazione il passeggero in automatico: in poche parole l’auto-pilota
Si parla tanto di self-driving car, le auto senza pilota, che Google sta testando oramai da mesi e che Apple sembra aver già in cantiere. Eppure c’è chi è andato già oltre gli annunci, presentando una prima funzione di auto-pilota sulle proprie vetture: Tesla. Attraverso un aggiornamento del software alla versione 7.0, Tesla ha dotato la sua Model S di avanzate funzioni di pilotaggio remoto, che al momento vanno a supportare il guidatore manuale, quello in carne ed ossa. Grazie all’update, la macchina può sterzare, frenare o decelerare quando lo ritiene più opportuno, soprattutto in situazioni di traffico intenso. Tutto ciò grazie alla combinazione di videocamere, radar, sensori e dati ricevuti in automatico dalla rete.
Il passo successivo
Si tratta solo del punto di partenza verso una definizione più chiara di quella che sarà la Tesla automatica del futuro. Durante la presentazione delle opzioni autopilota, Elon Musk ha spiegato che in tre anni l’azienda avrà il suo veicolo senza guidatore, capace di viaggiare senza problemi da una parte all’altra del paese. Lo farà anche grazie all’archiviazione, in memoria, delle strade principali di tutto il mondo, le cui mappe sono realizzate grazie agli stessi possessori che guidano una Tesla. E’ interessate accennare al modello particolare di machine learning che Musk ha messo in campo: “Mettiamo il caso in cui si stia guidando su una strada non conosciuta dal sistema di Tesla di default. L’intelligenza a bordo potrebbe ottenere le informazioni grazie alle altre vetture che hanno già seguito lo stesso percorso, salvato sul cloud, imparando le velocità e i tempi di percorrenza”.