Netflix ha visto aumentare la sua utenza grazie all’espansione all’estero ma questa ha anche provocato un aumento dei costi e un calo del fatturato
Netflix sta invadendo il globo ma il costo dell’espansione è stato più alto del previsto. Il colosso dello streaming statunitense ha diffuso i dati relativi al bilancio degli ultimi tre mesi e i risultati sono stati piuttosto altalenanti. L’azienda di Los Gatos, che sta per avere in Apple una nuova concorrente, ha registrato un giro d’affari di 1.74 miliardi di dollari (+23%) anche se leggermente inferiore alle aspettative degli azionisti di 1.75 miliardi. I profitti sono calati della metà (24,9 milioni) a fronte di una crescita consistente dei costi (68 milioni). Anche i dati sugli utili deludono le attese: 7 centesimi ad azioni rispetto agli 8 stimati dagli analisti.
Gli abbonati statunitensi sono aumentati di 880mila unità ma meno del previsto (1.15 milioni). Grazie all’ingresso del servizio nei nuovi paesi il numero di utilizzatori a pagamento del servizio è comunque salito di 3.62 milioni contro i 3.55 milioni previsti a luglio. Ora Neflix, che arriverà in Italia il 22 ottobre anche grazie alla collaborazione con Vodafone e TIM, può quindi contare su 69.17 milioni di clienti in tutto mondo. Nonostante la crescita dell’utenza, la piattaforma di streaming è stata comunque costretta ad alzare di un dollaro l’abbonamento base negli Stati Uniti per compensare i costi derivanti dall’espansione in altri Paesi.