L’azienda americana potrebbe spingersi nella produzione in proprio di chip stando alle ricerche di lavoro sul proprio portale
Multimedia Chip Architect. Questa è la posizione aperta in Google a Mountain View che ha fatto partire alcune illazioni sul futuro del colosso. Secondo i più esperti infatti Big G sarebbe in procinto di costruirsi in casa i propri chip, da montare su dispositivi diversi, dagli smartphone ai tablet, fino all’Internet delle Cose. Il lavoro riguarda una posizione a tempo pieno nel quartier generale di Google e non lascia molto spazio all’immaginazione. “Gli ingegneri di Google che sviluppano tecnologie di prossima generazione possono cambiare il modo in cui gli utenti si connettono, esplorano e interagiscono con le informazioni e tra di loro – si legge – come membro di un team di creativi, il candidato realizzerà nuovi prodotti che saranno utilizzati da milioni di persone”. Le funzioni principali? Disegnare prototipi e simulatori e guidare il lavoro per la creazione di chip.
Cosa vuol dire
L’indicazione è chiara: Google potrebbe presto avere i propri processori che andranno a sostituire quelli ottenuti da partnership esterni. Il motivo? Non si può nascondere la rincorsa ad Apple, soprattutto nel campo della tecnologia di consumo. Poter contare sulla possibilità di dotarsi di chip in proprio, permetterebbe ad Alphabet (ci abitueremo mai a chiamarla così?) di velocizzare sensibilmente il processo di design, produzione e implementazione di processori e moduli hardware sui dispositivi che usciranno dai Lab, probabilmente lasciando ad altri il compito di assemblarli. Vi ricorda qualcosa? Si tratta dello stesso modus operandi di Apple che sfrutta il know-how interno per l’ideazione delle componenti, per poi lasciare a Foxconn e altri il compito della costruzione finale. Una pratica che ha spesso sollevato dubbi ma che ha permesso di mantenere elevati standard qualitativi.