Google Amp: così cambia il mondo delle news

Big G ha presentato un nuovo modo di scrivere il web che faciliterà la lettura di articoli e news dai dispositivi mobili

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Si chiama Amp HTML e vuol dire “Accelerated Mobile Pages”. Si tratta di un nuovo modo di scrivere il web che semplificherà la vita ai navigatori mobili, coloro che si informano sulle notizie preferite dal proprio smartphone e che si chiedono come mai alla fine della settimana per un po’ di surfing siano andati via centinaia di megabyte. Il motivo è spesso semplice e derivata da una serie incalcolabile di orpelli presenti sui siti visitati, magari ottimizzati dal punto di vista responsive (la consultazione adattata a schermi diversi) meno da quello della fluidità e navigabilità, appesantita da moduli ed elementi in JavaScript.

Il nemico

Google lo ha specificato sul sito del progetto “non ce l’abbiamo con JavaScript” ma è chiaro che sia lo standard dinamico una delle cause del rallentamento nel caricare alcune pagine. Per questo, assieme ad una trentina di editori internazionali, tra cui La Stampa, Big G ha pensato ad una nuova architettura di rete che utilizza solo una finestra JavaScript in cui inserire tutti gli oggetti e i testi mostrati da una webpage. Fatto questo verranno tolti di mezzo gli elementi dinamici terzi con l’integrazione solo di quelli che rispettano le linee guida di Amp HTML, che è open source e si può scaricare da qui. Il pacchetto fa parte ancora di una Developer Preview che solo nel 2016 arriverà in versione finale. Già diversi nomi sono saliti sul carro della rivoluzione delle news, come Twitter, che attraverso Amp cambierà il modo in cui i post vengono embeddati su siti terzi così da renderli più veloci e fruibili.

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