Uno studio afferma che i possessori di un orologio intelligente mettono a rischio i loro dati, regalandoli a criminali e hacker
HP ne è certa: la diffusione degli smartwatch è un male per chiunque tenga ai suo dati personali. L’azienda ha pubblicato un report in cui spiega che la moda di portare al braccio un dispositivo connesso ad internet e che gestisce informazioni sensibili, sia un grosso regalo per criminali, hacker e ladri di identità. Secondo la compagnia, il problema principale sarebbe l’assenza di forti misure di sicurezza e di una crittografia troppo debole contro le possibilità di violazione odierne.
I pareri degli esperti
Nell’attuale panorama di mercato, indossare un device del genere potrebbe creare diversi problemi non solo agli utenti ma ai produttori stessi e a chi gestisce dati privati in via digitale. “Gli smartwatch hanno appena cominciato ad invadere le nostre vite ma portano con sé funzioni che riguardano sempre più spesso operazioni delicate. Più si andrà avanti e più la piattaforma smartwatch diventerà rilevante per hacker e criminali informatici – spiega HP – ed è dunque critico capire in che modo le informazioni passano da smartphone ad orologio e come le persone possono prendere precauzioni in merito”. Seppur disegni un contesto reale e un futuro probabile, secondo gli esperti lo studio di HP è forse troppo apocalittico; Bitdefender lo ha definito “estremo” mentre altri, come ESET, puntano sulla necessità di una continua collaborazione tra chi produce i dispositivi e i fornitori di contenuti, le software house, che sfruttando i sensori e le gesture presenti possono introdurre misure di sicurezza adeguate per evitare che tra un passaggio e l’altro i dati finiscano nelle mani sbagliate.