Le autorità di alcuni stati americani stanno indagando su possibili violazioni dell’antitrust da parte del servizio di streaming Apple Music
Apple Music è stato presentato appena ieri alla WWDC 2015 ed è già finito nell’occhio del ciclone. Secondo quanto riporta il New York Times, le autorità di alcuni stati americani stanno indagano su presunte pressioni di Apple nei confronti delle case discografiche. L’obiettivo di questa pratica illecita sarebbe stato quello di ottenere un vantaggio nei confronti del rivale Spotify, che da solo conta 60 milioni di utenti mensili.
Apple Music sotto attacco: ha violato la concorrenza?
Il quotidiano statunitense afferma che i procuratori generali di Connecticut e dello stato di New York stanno indagando su possibili violazioni delle norme antitrust in merito ad Apple Music. Nello specifico, l’azienda di Cupertino è stata accusata di aver spinto le case discografiche ad eliminare l’offerta di brani freemium su servizi di streaming musicale come Spotify. Un’altra ipotesi vuole che la Mela e le grandi etichette abbiano deciso di comune accordo di cancellare la musica gratuita – ma con interruzioni pubblicitarie – presente sulle piattaforme concorrenti di Apple Music. Qualche tempo fa, The Verge aveva riportato la notizia che anche la Federal Trade Commission (FTC) e il Dipartimento di Giustizia USA stessero eseguendo lo stesso tipo di indagini.
Nel frattempo, Spotify con un finanziamento di 526 milioni di dollari ha raggiunto un valore di mercato di 8,53 miliardi di dollari. Inoltre, pare che la piattaforma di streaming musicale svedese voglia abbassare il prezzo dell’abbonamento per famiglie. Apple Music offre un pacchetto da 14,99 dollari al mese che permette a 6 persone di ascoltare brani online con un unico account. Spotify, che ha integrato i filmati e potrebbe espandersi nello streaming video, invece offre lo stesso servizio a 29,99 dollari e per 5 persone.