White Paper gratuito: l’infrastruttura cloud chiave del successo del social network Rugbymeet

White Paper rugbymeet

All’interno del White Paper vengono illustrati il dietro le quinte tecnologico del social network Rugbymeet, l’evoluzione della piattaforma e il perché della scelta di un cloud provider italiano

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Sport basato sul contatto e sulla correttezza,  il rubgy nasce come tipicamente anglosassone ma sta contagiando anche l’Italia, reduce dal torneo Sei Nazioni.

Proprio per la crescente diffusione di questo sport anche in Italia, alcuni giocatori ed ex giocatori si sono chiesti: Cosa manca al rugby italiano? E al rugby in generale?

E la risposta che si sono dati è stata: un social network.

Così è nato Rugbymeet: il primo social network interamente dedicato al mondo del rugby.

Al suo interno gli appassionati dello sport possono avere informazioni su giocatori, partite, club di tutto il mondo e ovviamente entrare in contatto con altri amatori e professionisti.

Il social network offre all’Utente Basic servizi gratuiti di tipo ludico, intrattenimento e servizi professionali a pagamento one-shot o in abbonamento per Club sportivi e Utenti Pro.

Nei suoi soli primi 12 mesi di vita Rugbymeet ha registrato oltre 300 Club: il 31,5% del totale dei Club italiani ne è parte. Gli utenti attivi, persone sportive e appassionate del mondo del rugby, sono oltre 6.000 e la FIR (Federazione Italiana Rugby) ha concesso al progetto il patrocinio e l’accesso alla web service federale per il controllo dei tesseramenti.

La piattaforma è stata selezionata come progetto innovativo legato al mondo dello sport da Polihub, acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano, e incubata presso le loro strutture per 6 mesi.

Oggi il suo successo spinge Rugbymeet a mirare all’apertura nel mercato mondiale: diventare il punto di riferimento tout court per il mondo del rugby professionale e amatoriale. Tra i progetti c’è anche l’apertura di un nuovo social dedicato a un’altra disciplina sportiva.

La piattaforma  tecnologica dietro Rugbymeet , oggi completamente cloud, nel corso del tempo ha evoluto la sua infrastruttura tecnologica: da un semplice LAMP iniziale con tutto lo stack applicativo su un’unica virtual machine, si è trasformata in un’architettura completamente cloud, ridondata e scalabile sia orizzontalmente che verticalmente.

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