Progetto Kitten: la cyberguerra a colpi di gattini

progetto Kitten vs Matteo Salvini

Il progetto Kitten con la campagna  #gattinisuSalvini ha riempito di foto di gatti le pagine social di Matteo Salvini per “puccio-gattizzarlo”

In Italia sono moltissime le persone che sono stufe della politica e ancor di più dei politici e degli opinion leader che alimentano il dibattito con toni troppo accesi. Il progetto Kitten ha quindi deciso di combattere chi è troppo pieno di sé a suon di teneri gattini. “Portiamo pucciosi gattini messaggeri di amore sulle bacheche di chi se la prende troppo sul serio!”, scrivono gli ideatori della campagna sulla propria pagina Facebook.

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Il progetto Kitten raddolcisce Salvini con migliaia di gattini

La prima vittima del progetto Kitten è stato Matteo Salvini, segretario della Lega Nord che negli ultimi mesi ha usato parole molto forti nei confronti dell’immigrazione e dei Rom. “Scatenate pucciosi gattini sulla bacheca di Salvini in nome dell’amore!”, è stato l’appello del gruppo satirico. In poche ore la buffa protesta è diventata virale e 22mila utenti hanno riempito i post di Salvini su Facebook e Twitter con immagini di gattini accompagnate dall’hashtag #gattinisusalvini. Dal canto suo l’europarlamentare ha inizialmente cercato di cancellare i numerosi felini per poi scegliere la strategia di lasciar correre. Visto il successo della campagna, il progetto Kitten ha chiesto ai propri seguaci quale potrebbe essere il loro prossimo obiettivo. I candidati più papabili sono: il critico d’arte Vittorio Sgarbi, il rapper Fedez, il senatore Carlo Giovanardi e il deputato 5 Stelle Alessandro di Battista.

“Non esiste solo la politica. – precisano gli organizzatori del progetto Kitten – Puccio-Gattizziamo qualcuno che abbia bisogno di dolcezza, qualcuno che sia balzato recentemente alle cronache con frasi o comportamenti densi di odio”.

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