Periscope e Meerkat nella bufera per privacy e copyright

Periscope e Meerkat nella bufera per privacy e copyright

Periscope e Meerkat sono accusate di violare la privacy dei minori e permettere la trasmissione illegale di contenuti protetti dal diritto d’autore

Così come è successo con i Google Glass, anche Meerkat e Periscope, le app per il live streaming più in voga del momento, devono affrontare aspre critiche in merito alla privacy e il diritto d’autore. Come riferisce Repubblica.it, in Italia il Telefono Azzurro ritiene che le due app possano avere un effetto negativo sugli adolescenti e favorire episodi di cyberbullismo mentre negli Stati Uniti il problema principale riguarda la registrazione live di eventi che aggirano i divieti legati ai diritti televisivi.

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Telefono Azzurro vs Periscope: “Alimenta il cyberbullismo”

Il Telefono Azzurro afferma che le potenzialità di Periscope sono numerosissime ma sottolinea anche che esistono seri rischi per la privacy di bambini e adolescenti. L’associazione in difesa dell’infanzia ritiene che l’app di Twitter, a causa della sua immediatezza nella trasmissione di contenuti, “lascia intravvedere anche un suo rischioso utilizzo per atti di cyberbullismo”. Il Telefono Azzurro inoltre ha registrato un aumento di minori ripresi senza il loro consenso e per questo chiede al Garante della privacy e alle altre autorità un’opportuna regolamentazione di utilizzo di Periscope e una maggiore responsabilità da parte dei genitori, che dovrebbero insegnare ai figli il corretto comportamento in Rete.

La NHL bandisce Periscope

Negli USA, invece, le maggiori critiche all’app sono legate ai diritti televisivi. La NHL, la lega hockey statunitense, ha bandito l’utilizzo di Periscope e Meerkat prima, durante e dopo le partite e altre organizzazioni presto seguiranno il suo esempio. Emblematico il caso della serie TV il Trono di Spade, il cui primo episodio della nuova stagione è stato illegalmente trasmesso in streaming tramite Periscope. Questo tipo di comportamento viola le condizioni d’uso dell’app che “rispetta i diritti di proprietà intellettuale di altri e si aspetta che gli utenti facciano lo stesso”.

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