Il Large Hadron Collider del CERN torna operativo

Il Large Hadron Collider del CERN tornerà presto in funzione

Dopo due anni di ricarica, l’acceleratore di particelle del CERN (Large Hadron Collider) tornerà in funzione per scoprire i misteri della materia oscura

Dopo due anni passati a ricaricarsi, il Large Hadron Collider del CERN di Ginevra, supervisionato dalla scienziata italiana Fabiola Gianotti, tornerà presto in funzione. Durante questa pausa, il più grande acceleratore di particelle al mondo ha raccolto il doppio dell’energia rispetto a quella utilizzata per scoprire il famoso bosone di Higgs. Il LHC permetterà di aumentare la velocità di protoni e ioni pesanti fino al 99,9999991% della velocità della luce e successivamente di farli scontrare tra loro per produrre un’energia nel centro di massa pari a 8 teraelettronvolt. Nei primi giorni dal suo riavvio, la tecnologia del CERN potrebbe addirittura raggiungere una potenza di 14 teraelettronvolt, considerato il limite massimo sopportabile dal sistema.

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Il Large Hadron Collider è costruito all’interno di un tunnel sotterraneo lungo 27 chilometri a 100 metri di profondità di media. Dopo essere riusciti a creare una piccolissima porzione di antimateria, il prossimo obiettivo degli scienziati del CERN è quello di scoprire i segreti della materia oscura, che secondo gli astronomi potrebbe funzionare come “scudo protettivo” per un particolare tipo di galassie.

“Stiamo cercando di scoprire come funziona l’Universo e ogni volta che aumenta l’energia del LHC possiamo sondare quello che è successo più indietro nel tempo, più vicino all’inizio dell’Universo, in modo da poter trovare la risposta alle più profonde domande”, ha dichiarato John Ellis, professore di fisica del King College di Londra.

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