A cosa servono i Microsoft HoloLens

Presentati come i rivali degli Oculus Rift, vediamo cosa è possibile fare con i nuovi visori di Redmond

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E’ passata più o meno una settimana da quando Google ha terminato la prima fase dei suoi Google Glass. Solo sette giorni affinché il panorama crescente della realtà aumentata e virtuale subisse un forte scossone. Ieri Microsoft ha infatti dato una bella risposta a chi la considerava una società capace solo di sviluppare software ma in difficoltà quando si tratta di prodotti e dispositivi per il consumatore finale (leggi Surface). Con l’annuncio degli HoloLens, i visori di realtà virtuale di Redmond le carte in tavola cambiano e parecchio, ponendo Microsoft in netta concorrenza con chi pensava di poter dettare legge nel settore, Oculus e Samsung. In realtà gli HoloLens sono diversi sia dagli Oculus che dai Google Glass. Il dispositivo di Microsoft proietta infatti oggetti virtuali all’interno del mondo fisico per formare un mix tra realtà e finzione che è unico nel suo genere.

Punto di svolta

Secondo chi ha già avuto modo di provarli, come BusinessInsider, i Lens offrono un’esperienza più immersiva dei Glass e più flessibile di quella degli Oculus. Rispetto a questi ultimi infatti, il prodotto di Microsoft è più leggero, stiloso e accattivante, ma anche più completo dei Google Glass. Difficilmente ci andrete in giro ma una volta al chiuso si potrà avere un’esperienza probabilmente superiore a quella di chi è abituato a sfogliare schede con la telecamera monoculare di Google. Inoltre l’esperienza nel settore computing di Microsoft potrebbe rendere gli HoloLens un successo sotto diversi punti di vista. Pensate alla possibile integrazione con Office, Skype o il mondo videoludico di Xbox One. Nessuna azienda, almeno in via teorica, potrebbe competere con un “parco macchine” del genere. Ora bisognerà capire come Microsoft si giocherà la sua carta più vincente degli ultimi 15 anni.

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