La sonda della NASA Curiosity ha trovato nelle rocce di Marte tracce di metano che potrebbe avere origine biologica
Poco tempo fa, la sonda della NASA Curiosity ha festeggiato con un selfie il suo primo anno di esplorazione della superficie di Marte. Il compito del rover dell’agenzia spaziale USA, che è riuscita a stampare per la prima volta un oggetto in 3D nello spazio, è quello di analizzare le rocce del Pianeta Rosso e individuare i segnali della presenza attuale o passata della vita. In 12 mesi, Curiosity non è però riuscita a trovare alcun segno di molecole organiche e gli scienziati cominciavano a dubitare che la missione della sonda potesse avere un esito positivo. Oggi però le ultime analisi del rover sulla roccia ribattezzata “Cumberland” hanno riportato l’entusiasmo fra gli esperti.
Curiosity trova metano e molecole organiche su Marte
Curiosity ha trovato presenze di metano e molecole organiche nelle rocce del Gale crater, il cratere che una volta ospitava un lago con fiumi affluenti. I campioni analizzati dal Sample Analysis at Mars (SAM) hanno confermato la presenza del gas, considerato uno dei segni rivelatori della presenza della vita. Inoltre, i livelli di metano trovati da Curiosity sono 10 volte superiori a quelli contenuti nell’atmosfera marziana. E’ comunque ancora presto per dire che Marte è abitato da forme di vita. Il metano potrebbe infatti essersi formato tramite reazioni chimiche inorganiche o portato su Marte dalle comete, che secondo gli ultimi studi non sono la causa della presenza di acqua sulla Terra.
Nonostante tutto ciò, gli scienziati rimangono fiduciosi in quanto la presenza nel suolo marziano delle molecole fondamentali della vita (idrogeno, carbonio e metano) permette di dire che potenzialmente il Pianeta Rosso può aver ospitato la vita.