Compie 50 anni il Centro di Ricerca e Innovazione del Gruppo, nato nel 1964 a Torino come CSELT (Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni) oggi TILab. Giuseppe Recchi: “Costruire il futuro è la nostra missione”
Una giornata per celebrare 50 anni di innovazione, testing e di ingegneria non solo per l’intera rete fissa e mobile di Telecom Italia ma anche per lo sviluppo nel nostro Paese della Digital Life in senso più ampio. Sono queste le principali attività che i ricercatori di Telecom Italia perseguono dal dicembre del 1964 quando venne creato CSELT (Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni) oggi TILab.
All’evento, tenutosi oggi a Torino alla presenza del Sindaco Piero Fassino e del Presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi, sono state ricordate le principali tappe percorse: dalla progettazione e sviluppo della rete di accesso fissa e mobile, all’evoluzione della rete di trasporto dati, dallo sviluppo di servizi e piattaforme ICT, alla continua sperimentazione di terminali di nuova generazione. Il tutto traguardando sempre il futuro, che vede il Centro impegnato in prima linea non solo nell’ambito delle soluzioni ultrabroadband Giuseppe Recchiper la rete fissa e mobile, ma anche guida per la virtualizzazione delle funzioni di rete (NFV) e per tutti i nuovi servizi alla base delle Smart City. A tutt’oggi il Centro di Ricerca e Innovazione del Gruppo ha attivi più di 3.000 brevetti depositati anche all’estero frutto di oltre 50 collaborazioni con le più prestigiose università italiane e statunitensi.
50 anni di innovazione
Tra le principali milestone messe a punto dal Centro le prime sperimentazioni di trasmissioni su cavi ottici interrati già negli anni ‘70, oggi alla base delle comunicazioni a banda larga nelle nostre città, la definizione, alla fine degli anni ‘80, dello standard MPEG (Moving Picture Experts Group) per la compressione digitale del segnale audio-video, che ha permesso la nascita dei CD e la diffusione dei file musicali mp3 su tutti i device (tablet, smartphone e PC). Dal Centro di Torino hanno preso vita alcune delle svolte epocali dell’innovazione tecnologica degli ultimi anni; come le prime forme di video comunicazione digitale, già negli anni ’80, ancora alla base di molte videoconferenze dei nostri giorni.
Più di recente TILab è salito agli onori della cronaca nel 1999 per via della prima videochiamata in campo su rete 3G, fatta a livello mondiale. E da allora le sperimentazioni e gli studi per innovare la rete mobile che hanno poi portato i ricercatori a sviluppare il 4G e 4G Plus – (LTE e LTE Advanced) che ha oggi reso Telecom Italia la 1°telco in Europa e la 5°al mondo per numero di brevetti nel settore della telefonia mobile, e leader per copertura e qualità dei servizi. Ad oggi sono infatti 120 le città italiane in cui sono già disponibili i servizi 4G Plus basati su tecnologia LTE Advanced, che permette di raggiungere velocità di trasmissione pari a 225 Mbit/s, circa il doppio di quelle disponibili con il normale 4G presente in oltre 2560 comuni sul territorio nazionale, in aggiunta alle 100 città italiane con connessioni a banda ultralarga su rete fissa con velocità a 30 e 100 MBit/s.
Il Presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi ha dichiarato: “Costruire il futuro rendendo universali e facilmente fruibili le sofisticate tecnologie che ormai ci circondano è la missione del TILAb e dei suoi ricercatori, specchio dell’eccellenza di un’Azienda come Telecom Italia che continua a fare scuola, ad attrarre talenti e che, con 3 miliardi l’anno, investe più di ogni altra realtà industriale, nel futuro del nostro Paese”.
Guardando al futuro con l’obiettivo di anticipare i prossimi trend che si affermeranno sul mercato, Telecom Italia ha inoltre avviato all’interno di prestigiose Università italiane i Joint Open Lab (JOL), con un investimento nel triennio 2012-2015 di oltre 15 milioni di euro. Gli Atenei che ospitano i JOL sono attualmente 5 (Università di Trento, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino e Università di Catania), con la partecipazione di 350 giovani ricercatori, di cui 200 già inseriti nelle aree di innovazione in Telecom Italia, che hanno la possibilità di affrontare anche percorsi di ricerca internazionale in collaborazione con centri quali l’European Institute of Technology e il MIT di Boston