Gli Stati Uniti chiedono che la politica sia lasciata fuori dal voto sulla proposta di scorporo di Google avanzata dal Parlamento europeo
Da anni l’Unione Europea è ai ferri corti con Google. Il colosso di Mountain View è stato in più occasioni accusato di abuso di posizione dominante nell’ambito delle ricerche perché favorirebbe i suoi servizi a discapito di quelli dei concorrenti. L’ex commissario antitrust, Joaquin Almunia, aveva minacciato sanzioni nei confronti di Big G se non avesse cambiato i suoi criteri di posizionamento dei link e ora il Parlamento Ue chiede lo scorporo delle sue attività di advertising e di ricerca. Oltreoceano la proposta di Bruxelles non è stata accolta con favore.
USA: “La decisione su Google non diventi politica”
La missione USA in Europa ha espresso la sua preoccupazione sulla proposta di risoluzione che spinge per la separazione di Google Search dalle altre attività commerciali di Mountain View. “È importante che il processo per l’identificazione di danni competitivi e rimedi possibili sia basato su fatti oggettivi e imparziali e non sia politicizzato”, sostengono i funzionari statunitensi.
Il voto finale sulla questione arriverà giovedì ma il Financial Times rivela che il nuovo commissario europeo per l’economia e la società digitali, Günther Oettinger, pare sia restio ad accettare la proposta del Parlamento Ue nonostante non approvi la politica di Google in Europa. Senza il parere favorevole della Commissione la proposta non potrà diventare legge.