Il Parlamento spagnolo ha dato il via libera alla modifica della legge sulla proprietà intellettuale introducendo la tassa sugli aggregatori di contenuti
Sono bastati 172 voti per approvare, in Spagna, la Google Tax. In questo modo, il paese iberico diventa il primo in Europa a tassare gli aggregatori di contenuti su internet, come Google News. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno su quel di Mountain View, quando la questione sembrava oramai dimenticata. Invece il governo spagnolo non ha permesso che cadesse nell’oblio, votando ieri la normativa che introduce la tassa, aprendo così la strada agli altri paesi del continente che vorranno proseguirla. La modifica della legge sulla proprietà intellettuale permetterà dunque agli editori di chiedee un compenso “equo” sulle notizie che andranno a ricadere nei contenitori digitali, come Google News, quasi fossero delle edicole 2.0 da poter consultare liberamente e in ogni momento.
Linfa per l’editoria
In realtà non è ancora ben chiaro quanto gli editori potranno richiedere a Google e soprattutto in che modo Google provvederà a pagarli. E’ risaputo che internet è un luogo dove alcune regole non sono scritte ma dovrebbero valere, come quella per cui un contenuto che si paga altrove (come le copie digitali dei giornali) dovrebbe essere soggetto ad acquisto anche in rete. Eppure qui il discorso è diverso. Finora abbiamo fatto uso di “aggregatori” sia su computer che smartphone e tablet per leggere le notizie dalle fonti preferite. Che fine faranno adesso? Google, seppur soggetta al dazio, ha dalla sua due possibilità: decidere di sottostare alla volontà del governo spagnolo o dismettere i suoi servizi di notizie in Spagna, decidendo di tagliar fuori le fonti provenienti dall’interno del paese. Chi ci rimette è sempre il povero lettore che, nel secondo caso, potrebbe dover fare a meno di uno strumento utile come Google News. In un comunicato pubblicato poche ore dopo la seduta del parlamento, Google si è detto “deluso” dalla modifica della legge spiegando come “Google News aiuta gli editori a portare traffico ai propri siti web”. Per questo il gruppo ha assicurato che “per il futuro si valuteranno le scelte da fare nell’ambito della nuova regolazione“.