13 GB di dati rubati in un leak che “sa” molto di iCloud. I responsabili app di terze parti
Sono passate poche settimane dal furto di foto più grande ai danni di vip e personaggi dello spettacolo. In quel caso a cadere sotto i colpi dei criminali informatici era stato iCloud, il servizio sulla nuvola di Apple, che dopo qualche giorno aveva rafforzato le misure di sicurezza attivando nuove notifiche di accesso e modifica della password via mail. Questa volta è invece il turno di Snapchat, o meglio di alcune app che si interfacciano con la piattaforma di messaggistica superandone alcune limiti. E’ infatti risaputo che su Snapchat foto e video vivono solo qualche minuto e anche nel caso si tenti di salvarli il mittente viene avvisato.
Foto e video senza controllo
Utilizzando app di terze parti invece si possono caricare, condividere e salvare contenuti senza limitazione, aprendo però la porta anche a male intenzionati. In questo modo sarebbero state rubate e diffuse in rete (prima sul sito 4chan, lo stesso delle immagini dell vip) circa 100 mila foto (più o meno 13 GB) e video con ragazzine minorenni in pose provocanti, un andazzo purtroppo in voga tra il pubblico di Snapchat, composto principalmente da utenti che hanno meno di 18 anni. E’ stato lo stesso team dell’app ad affermare come non risultino violazioni ai propri server: “Gli utenti sono vittima dell’uso improprio di applicazioni di terze parti per inviare e ricevere Snaps, pratica espressamente vietata dalle nostre Condizioni d’uso, proprio perché compromettono la sicurezza degli stessi utenti. Monitoriamo costantemente App Store e Google Play perché non si diffondano queste applicazioni di terze parti illegali e siamo riusciti ad ottenere la rimozione di alcune di queste”