L’Ue indaga sul regime fiscale di Amazon in Lussemburgo

Amazon Go

La Commissione europea sta indagando su Amazon. Il colosso dell’e-commerce potrebbe aver sfruttato il tax ruling in Lussemburgo per pagare meno tasse

Da tempo si ventilava l’ipotesi che la Commissione europea, che ha minacciato Google di sanzioni se non risolverà la diatriba sul posizionamento dei link con gli editori, aprisse un’indagine sulla tassazione favorevole imposta ad Apple, Fiat Finance and Trade e Starbucks in diversi Paesi. L’azienda di Cupertino potrebbe ricevere una multa miliardaria a causa del regime fiscale applicatole in Irlanda e ora anche Amazon rischia di fare la stessa fine.

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“E’ giusto che le filiali delle multinazionali paghino la loro parte di tasse e non beneficino di un trattamento preferenziale che equivarrebbe a sovvenzioni mascherate”, ha dichiarato il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia.

L’Ue indaga su Amazon in Lussemburgo

L’Unione Europea vuole fare luce sul sistema dei “tax ruling”, ovvero le lettere d’intenti inviate ad un’azienda dalle autorità fiscali di un Paese in cui si spiega come calcolare le imposte da pagare, ed in particolare come trasferire beni e servizi da una filiale all’altra. Secondo l’Antitrust, Amazon, che deve vedersela anche con i premi Nobel in merito alla diatriba con Hachette, potrebbe aver sfruttato illecitamente questo processo in Lussemburgo, dove è posta la sua sede centrale europea, a partire dal 2003. Il “tax ruling” infatti può configurarsi come un aiuto di stato anti concorrenziale se applicato in modo scorretto.

“Non stiamo mettendo in questione il sistema generale di tassazione in Lussemburgo, – ha spiegato Almunia – ma se le autorità fiscali del Paese sono state troppo accomodanti nei confronti di una società specifica il sistema di decisioni anticipative in materia fiscale è normale e logico, mentre quel che noi stiamo investigando è il suo cattivo uso che dà un vantaggio selettivo a una società particolare”.

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