Google Search premierà i siti legali posizionali in cima alle ricerche e porrà in fondo i portali pirata con più segnalazioni di rimozione
Dopo le pressioni degli editori e nel timore di sanzioni da parte dell’Unione Europea, Google ha fatto il punto sui nuovi meccanismi utilizzati per combattere la pirateria in Rete sul proprio motore di ricerca e in altri suoi servizi. Nel report How Google Fights Piracy Big G, che ha battuto Apple Store per numero di download ma non per i ricavi, sottolinea l’efficacia del Content ID nella tutela del diritto d’autore su YouTube e afferma di aver modificato l’algoritmo di Google Search per rendere meno visibili i contenuti pirata.
Google Search dà meno visibilità ai siti pirata
Ora all’interno dei suggerimenti automatici di Google Search sono state eliminate le parole chiave che potrebbero portare a siti che favoriscono la diffusione di contenuti pirata. La rimozione delle pagine segnalate è diventata sempre più rapida e da questa settimana Big G porrà in fondo alla ricerche i siti che riceveranno più richieste di rimozione. I servizi legali avranno invece maggiore visibilità e saranno suggeriti agli utenti che utilizzino determinate parole chiave come “download free” insieme al nome di file audio o video.
Dopo aver elencato i suoi sforzi per combattere la pirateria, Google ci tiene a ridurre le sue responsabilità per quanto riguarda la diffusione di contenuti illegali. Big G sottolinea come gli stessi pirati dichiarano che i motori di ricerca non sono fondamentali per la loro attività in quanto essa si basa sul passa parola e sui social network. Inoltre, la diffusione di contenuti coperti da copyright sarà fiorente solo fino a quando sarà remunerativa. Come giustamente afferma Big G, servizi come Spotify potrebbero essere risolvere il problema.