Facebook si difende dalle accuse di favorire il reclutamento dei gruppi terroristici. Il social network afferma di essere attento al problema
Diversi gruppi terroristici tra cui l’Isis, che tramite il suo magazine Duqib ha annunciato a fine del mondo, hanno dimostrato di fare ampio uso della Rete per diffondere i propri messaggi di odio e reclutare nuovi adepti. Facebook, che con Audience Network porta un nuovo stumento adv per gli inserzionisti, è stato spesso accusato di essere utilizzato dagli jihadisti a questo e scopo e oggi si difeso tramite la sua responsabile dei contenuti, Monika Bickert.
“Abbiamo adottato una posizione molto ferma di fronte al terrorismo, come è precisato negli standard della comunità di Facebook dove noi spieghiamo che le organizzazioni terroristiche o criminali sono escluse. Noi non permetteremo a questo genere di gruppi, né a quanti li celebrano o sostengono, di essere presenti su Facebook”, ha dichiarato Bickert in un incontro con la stampa a Parigi.
Facebook prende le distanze dal terrorismo
Come la maggior parte delle piattaforme per la condivisione dei contenuti Facebook non attua una censura preventiva, cosa che in effetti non gli è dovuta, ma interviene solo dopo che un post violento o offensivo viene segnalato. A seguito di numerosi scandali che hanno riguardato i suoi annunci pubblicitari, il social di Menlo Park ha in seguito potenziato il suo sistema di sorveglianza e ha posto maggiore attenzione ai contenuti che possono essere legati a gruppi violenti come quelli terroristici.
“Nel caso del terrorismo, – ha continuato la Bickert – utilizziamo strumenti automatizzati per identificare i profili Facebook o i contenuti inappropriati a cui sono associati. Facebook dispone di varie centinaia di persone formate per trattare i contenuti segnalati che coprono il Pianeta 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 in diverse lingue”.