Il social network introdurrà presto la possibilità di inviare pagamenti agli amici sulla chat. Ecco le prove
Magari sarà la nuova frontiera die commercio online o forse un incentivo al cyberbullismo. Tant’è che presto sulla chat di Facebook, Messenger, sarà possibile inviare soldi agli amici. Le indiscrezioni sul passo che Zuckerberg potrebbe compiere verso i pagamenti in mobilità è nell’aria già da un po’. La possibilità di registrare una carta di credito, o prepagata, e associarla al proprio account sembra poter diventare presto realtà, grazie ad una serie di screenshot diffusi in rete. E’ stato TechCrunch il primo a ottenere delle foto da uno studente di informatica che avrebbe visto la nuova funzione in atto. Secondo la fonte, che è rimasta anonima, per Facebook a livello tecnico è già tutto pronto e non si attende altro che l’ufficialità di poter accedere ai pagamenti social. Quello che si sa è che lo scambio di denaro sarà limitato a due persone anche se nel codice è spiegato come i “pagamenti multipli saranno supportati in futuro”.
Possibilità o minaccia?
Al momento non è chiaro se Facebook renderà disponibile il sistema a tutti i suoi utenti o ad una cerchia ristretta di tester. Molto probabile che siano gli abitanti della Nuova Zelanda, tra i primi quando si tratta di provare aggiornamenti del social network, a poter sperimentare la funzione. Nessuna notizia nemmeno sulla piattaforma dove Messenger permetterà l’invio di soldi. Quasi certamente il tutto avverrà su iOS, anche grazie alle nuove misure di sicurezza introdotte da Apple per garantire l’autenticità della persona che svolge operazioni sulla piattaforma, ma il mondo Android non vuole essere da meno e un ingresso in tal senso non è escluso. A cosa serviranno i pagamenti social è ancora da capire. Facebook diventerà il nuovo eBay? Potremmo assolvere la pagamento di oggetti reali via social network e poi ritirare in negozio? Nulla è ancora chiaro ma il pericolo che il cyberbullismo prenda piede e rovini tutto (“pagami adesso o metto online le tue foto imbarazzanti”) è quanto mai reale e tanto si dovrà fare per evitare che l’ecommerce social diventi un dazio 2.0.