Altro che hardware o app strabilianti. Se l’iPhone va di moda nella Repubblica Popolare è grazie al servizio di chat che si è trasformato in un contenitore multimediale
Dici WeChat e pensi ad un concorrente di WhatsApp. Niente di più sbagliato. Nato come un vero servizio di mobile messaging, la piattaforma con il tempo si è evoluta in qualcosa di diverso, molto più ampio. Su quello che in Cina chiamato Weixin, è possibile trovare video, giochi e altri contenuti a valore aggiunto (VAS) che ne hanno decretato il successo presso un popolo che, si sa, si lascia attirare molto dal luccichio di app e pupazzetti con gli occhioni spalancati. Il bello è che il successo di WeChat ha permesso ad Apple di raggiungere cifre importanti come penetrazione nel mercato con gli iPhone, tanto che la gran parte dei 438 milioni di utenti attivi ogni mese su WeChat sono cinesi con un melafonino. L’app rappresenta dunque una formula più che vincente in Cina, un mercato noto per aver un basso indice di software pagato, come scrive Reuters, anche a causa degli hacker che ci mettono davvero poco a rubare i dati della carta di credito associata agli account.
Dragone americano
Su WeChat è invece un via vai di acquisti di giochi e servizi connessi dove Apple intasca il 30% di ogni operazione. In un’intervista in occasione di una riunione con gli investitori, Tim Cook CEO di Apple aveva detto: “Stiamo vedendo una crescita sostanziale. L’area di iTunes relativa a software e servizi è raddoppiata in un anno ad esempio”. La spiegazione è che più gli utenti scaricano contenuti su WeChat, più si sentono invogliati a farlo su App Store, invertendo così la predisposizione cinese ad evitare acquisti del genere. I giochi integrati su WeChat hanno generato proditti per 3 miliardi di yuan (circa 490 milioni di dollari) per la Tencent, azienda che sviluppa l’app, nel secondo trimestre del 2014, rispetto agli 1,8 miliardi di yuan del primo trimestre. Adesso il più grande ostacolo verso l’emancipazione di Apple in Cina è rappresentata dal governo. Sappiamo quanto la forza politica del paese osteggi il colosso americano e le sue idee libertine in fatto di app e costumi mobili. Non è detto dunque che presto possano arrivare misure restrittive sul consumo di contenuti scaricati dall’App Store o, seppur interni a WeChat, relativi ad Apple.