L’investimento è la naturale conseguenza di una partnership di lunga data
Arm Holdings ha acquisito una quota di minoranza di Raspberry Pi. L’investimento estende una partnership di lunga data iniziata nel 2008, circa quattro anni prima del lancio del primo computer a scheda singola. Il fondatore Ebon Upton iniziò a lavorare su quello che sarebbe poi diventato Raspberry Pi nel 2006. Il primo Pi è stato messo in vendita nel febbraio 2012 per 35 dollari ed è andato subito esaurito. Paul Williamson, SVP e GM della divisione Internet of Things di Arm, ha affermato che le due aziende condividono la visione di rendere l’informatica accessibile a tutti abbassando le barriere all’innovazione, in modo tale che chiunque, ovunque possa apprendere e creare nuove soluzioni IoT. Upton ha affermato che l’utilizzo della tecnologia ARM come base per i prodotti attuali e futuri offre l’accesso alle prestazioni, all’efficienza e all’ecosistema software di cui hanno Raspberry ha bisogno. I termini finanziari dell’investimento non sono stati condivisi.
Questa non è la prima volta che Raspberry Pi vende azioni. Ad aprile, Sony Semiconductor Solutions ha investito una somma nell’organizzazione, con Upton che all’epoca riferì come Sony volesse investire nella società che era stata valutata 500 milioni di dollari. Raspberry Pi ha faticato durante la pandemia a causa della carenza globale di chip, ma sembra essere tornata sulla buona strada. A settembre, il marchio ha iniziato ad accettare preordini per una nuova scheda di cui non era previsto l’arrivo prima del prossimo anno. Il Raspberry Pi 5 è dotato di un processore Arm Cortex-A76 quad-core a 64 bit da 2,4 GHz abbinato a una GPU VideoCore VII, che supporta OpenGL ES 3.1 e Vulkan 1.2. La combinazione permette un miglioramento della velocità della CPU di 2-3 volte e il doppio delle prestazioni della GPU rispetto al suo predecessore. Il Pi 5 è in grado di gestire due display 4K60 contemporaneamente tramite HDMI e supporta il Wi-Fi 802.11 ac dual-band e Bluetooth 5.0.
