Un nuovo modello che permette di aggiornare progetti IoT con il wireless
Raspberry Pi ha introdotto il successore del Pico dell’anno scorso, un microcontrollore da 4 dollari basato sul chip RP2040 progettato dall’azienda stessa. Il nuovo modello si chiama Pico W. È praticamente lo stesso hardware, ma aggiunge, come suggerisce il nome, una sezione radio Wi-Fi 802.11n, che lo rende utile per mettere insieme progetti IoT. È anche più costoso del Pico standard, arrivando a 6 dollari. Un aumento del prezzo del 50% non è insignificante ma è comprensibile. Il CEO di Raspberry Pi, Eben Upton, ha dichiarato a The Verge che l’aggiunta di radio ai prodotti è molto costosa. “Solo la conformità radio per un moderno prodotto Raspberry Pi costa parecchio”. La società afferma di aver aggiunto il wireless al Pico utilizzando un chip Infineon CYW43439. Curiosamente, quel chip supporta anche il Bluetooth, ma Raspberry Pi dice che non è attualmente abilitato (anche se suggerisce che sta almeno considerando di abilitarlo in futuro.)
Sebbene siano disponibili accessori per collegare il Pico standard ad una rete, si tratta comunque di soluzioni più costose e ingombranti rispetto al Wi-Fi integrato nel microcontrollore stesso, consumando inoltre pin preziosi che avrebbero potuto essere collegati ad altri gadget. Raspberry Pi ha anche annunciato altri due prodotti: Pico H e Pico WH. Sono gli stessi di Pico e Pico W, rispettivamente, ma costano un dollaro in più e sono dotati di intestazioni pin pre-attaccate e un connettore di debug, mentre le versioni base hanno solo normali pin simili a pad.
Nel suo comunicato stampa, Raspberry Pi afferma che le persone che cercano di sperimentare con l’hardware si sono riversate sul Pico poiché la carenza di semiconduttori rende difficile trovare i chip. Anche se l’azienda promette di avere in programma di realizzare “decine di milioni in più” di Pico, la sua catena di fornitura è stata colpita dalla crisi, così come le altre.
