Il Ministero turco per l’infanzia chiede il bando di Minecraft perché inciterebbe i giovani alla violenza
Negli anni, diverse istituzioni hanno accusato i videogiochi di avere un’influenza negativa sui giovani in quanto favorirebbero nei giocatori la nascita di sentimenti violenti. Oggi il ministro turco per la famiglia e le politiche sociali, Aysenur Islam, ha inaspettatamente chiesto il bando dal Paese di Minecraft, il gioco sandbox che permette di costruire un mondo virtuale a cubetti.
La Turchia vuole il bando di Minecraft
Sulla base di un rapporto del Dipartimento ai servizi generali per l’infanzia per scoprire se Minecraft contenesse un messaggio di violenza contro le donne, il Ministro ha proposto di avviare un processo legale per fermare la vendita del videogioco in Turchia. “Per quanto sia un gioco che incoraggia la creatività permettendogli di costruire case, fattorie e ponti, – ha dichiarato la Islam – vi sono anche cattivi da uccidere per proteggere queste costruzioni. E quindi è basato sulla violenza”. In effetti alcune modalità di gioco del titolo di Mojang consentono di combattere mostri e nemici vari ma definire ciò un messaggio violento è probabilmente una forzatura. Inoltre, il Ministro afferma che il videogame può portare i giovani a isolarsi e cadere vittima del cyberbullismo, problema molto sentito anche in Italia.
Dal canto suo la software house Mojang, diventata di proprietà di Microsoft l’anno scorso, si è difesa sottolineando che “per quanto uccidere i nemici sia una parte del gioco, non è una di quelle fondamentali. Tanto che i giocatori possono anche scegliere di giocare con modalità diverse che non li prevedono”.
Il bando di un gioco perché troppo violento non è comunque un evento così raro. In Australia, ad esempio, Grand Theft Auto (GTA) V non è più presente in diverse catene di negozi.