Tumori, i cani sono in grado di scovarli annusando il sangue

Grazie alle sperimentazioni di un medico italiano oggi la ricerca sull’uso del fiuto del cane per diagnosticare i tumori si è spostata anche in Italia

Finora gli studi che hanno evidenziato le incredibili capacità dei cani di “annusare” e scovare vari tipi di cancro, erano circoscritti agli Stati Uniti. Frankie, un incrocio di pastore tedesco diventato oggetto di studio della Endocrine Society, ha mostrato un fiuto infallibile dando risposte positive nell’88% dei casi. In realtà il primo ad osservare il miracoloso fiuto canino fu un giovane medico inglese.

“Disse che il suo cane aveva scoperto un melanoma alla moglie, pubblicò la notizia e io lo contattai – spiega Traversa, responsabile della sezione di Patologia prostatica dell’istituto clinico Humanitas – da quel momento incominciai a lavorare per capire se l’esperienza del medico inglese poteva essere fantascienza o realtà”.

Scovano il tumore nel 97% dei casi

Con l’intento di approfondire questo studio, Traversa ha lavorato con il centro militare veterinario dell’esercito che ha sede a Grosseto per capire se davvero i cani siano in grado di scoprire il cancro alla prostata. A questo scopo si è servito di due femmine di di pastore tedesco, Liù e Zoe, già cani antimina, arrivando ad osservare risultati sorprendenti: i due sono riuscite a “scovare” il tumore nel 97% dei casi. Ai cani viene richiesto un compito specifico: annusare e segnalare le urine di pazienti affetti da cancro prostatico. Alla fine della sperimentazione i cani hanno rivelato una capacità di diagnosi fino a cinque volte più efficace del test del Psa.
Lo studio ha avuto sviluppi in tutto il mondo: “Stiamo collaborando con Stati Uniti, Giappone, Olanda e Inghilterra per allargare questa esperienza: vogliamo capire che cosa annusi il cane, in modo da riprodurre uno strumento in grado di affiancarlo per capire quale tipo di metabolismo neoplastico cellulare che determina l’odore particolare”. La scienza sta lavorando da tempo sull’insieme di composti chimici che i cani percepiscono in caso vi sia la presenza di un cancro maligno, allo scopo di creare un naso elettronico in grado di simulare l’olfatto canino. Ricordiamo che al Policlinico Gemelli di Roma si sta sperimentando l’uso di un naso elettronico che analizzando gli odori verifica la presenza di tumori.

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La donna salvata dal suo dobermann

Un anno e mezzo fa ci fu il caso di Diane Papazian, la cinquantasettenne di New York che aveva scoperto di avere un tumore al seno grazie al suo cane. Troy, il suo fedele amico a quattro zampe, aveva mostrato nei suoi confronti un comportamento strano, che si era manifestato improvvisamente: si strofinava in continuazione su di lei, all’altezza del petto. Così Diane ha scoperto di avere un nodulo al seno, confermato poi da una mammografia, che ha evidenziato la presenza di un tumore. Oggi la donna, che si è sottoposta a mastectomia e chemioterapia, è guarita dal cancro e si considera salvata dal suo dobermann.

“Senza quel suo comportamento così strano non me ne sarei mai accorta! Mi ha portato, di fatto, a toccarmi proprio nella parte che era malata. Lui ha fiutato il male e ne ha identificato il punto preciso, devo a lui la scoperta del tumore!”.